
Francesco Sorelli
Sono da sempre appassionato di storie e viaggi, di architetture povere e fascinose di galestro e mattoni, di chi le ha abitate ed elevate fra arguzie e il non si butta via niente”.
Babbo di due bambine - le mie “Upupole” -, condannato a un amore “matto e disperatissimo” per la Fiorentina, pirandelliano nel complicare la sua vita farcendola di centomila spunti, iniziative e folli voli, mi piace partire da cose dirute e abbandonate, carte bianche e un po’ lise, parole accozzate in cerca di un racconto, bozzetti di idee caracollanti e un po’ sgangherate, per scolpirle in progetti di lunga gittata e senso compiuto, come il restauro della mia casa campagna dove coltivare la mia famiglia.
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