Marzamemi

Marzamemi: un nome che pare uno scioglilingua e che come uno schiocco di frusta conduce la mente a panorami arcani, a luoghi misteriosi, a sentieri esotici. 
Marzamemi è qnche una cartolina iconica di una Sicilia pittoresca, con quella piazzetta con i tavoli blue e bianchi da cartolina vera, comparsa in mille milioni di schermi: da Sud, a Kaos (con protagonisti Franco e Ciccio), Malavoglia, L'uomo delle stelle, Mario e il mago, Oltremare - Non è l'America, Cuore scatenato, Tra due mondi, La stagione della caccia - C'era una volta Vigata, oltre alla serie televisiva Il commissario Montalbano

Quanto di veridico nel paesello prossimo a Pachino  - the land of pomodorino - lasciamo ad ognuno il compito di scoprirlo, ma sopra tutto fuori stagione, quando l’onda del turista in mezzo pantalone s’arena e ci lascia lo spazio per uno sguardo d’insieme, al colore giallo del sole siculo di primavera.

Marzamemi si porta dietro storie di fatica, da approdo che fu nelle origini, a porto di pescatori, fino alla tonnara che ne ha costituito la spina dorsale dal 1600. Gli edifizi della tonnara, con il complesso dei magazzini in pietra bianca, è la scenografia più conosciuta di questa piazzetta da cartolina. 

Già prima della guerra la tonnara vide il suo declino: sfruttato il mare in modo devastante, praticando addirittura due mattanze al dì, la lavorazione fu messa in pausa per la letterale mancanza di materia prima. La pesca del tonno aveva superato il punto di rottura della catena riproduttiva. Ancora qualche sussulto nel dopoguerra, fino alla definitiva chiusura nel 1969. Resta un orgoglioso fumaiolo, l’altro abbattuto durante il conflitto.

Presto sostituita l’industria dei conservati di pesce da quella turistica, che oggi conta decine di strutture di charme nei dintorni: ma il vero lusso per godere appieno di questo luogo affascinante, è frequentarlo nella bassa stagione, quando i passi risuonano per le strade bianche poco frequentate, l’eco che rimbalza sulle pietre.