Le uova di Fabergè
Peter Carl Fabergè è il nome più famoso di Karl Gustavovič Faberže (Карл Густавович Фаберже) e la francesizzazione potrebbe apparire come un vezzo: in realtà la famiglia di gioiellieri di San Pietroburgo Fabergè aveva reali ascendenze francesi, pur lontane un paio di generazioni.
Il laboratorio orafo Fabergè era già rinomato all’epoca di Gustav, il padre di Peter Carl, ma la rigida educazione patriarcale impose a Carl una gavetta lunga più di dieci anni prima di poter “firmare” un oggetto. Per i nostri standard odierni ancora un ragazzino, ma per quel tempo, la seconda metà del XIXmo secolo, i trent’anni eranoun’età molto adulta. E fu in quel tempo che nacque la prima idea di un uovo prezioso, commissionato dallo Zar di tutte le Russie Alessandro III per la moglie.
La fama del laboratiorio di Fabergè era tale che lo Zar accettò la condizione che divenne poi leggendaria: Fabergè aveva il compito di realizzare questo gioiello a forma d’uovo di gallina, ma nemmeno lo Zar avrebbe saputo come sarebbe stato il risultato finale. Unica concessione, l’uovo avrebbe contenuto una sorpresa.
L’uovo piacque così tanto che diede inizio ad un vero e proprio mito: ogni anno lo Zar - e poi il suo successore Nicola II - ne commissionavano due, uno per la moglie e uno per la madre, sempre affidandosi a scatola chiusa al Laboratorio Fabergè, e sempre con la condizione che contenesse una sorpresa.
A questi due esemplari, sempre diversi, sempre unici, se ne affiancò un terzo, quasi ogni anno, ad opera di un altro importante (e ricchissimo) aristrocratico russo.
La realilzzazione di queste uova richiedeva un anno di lavoro e una squadra di orafi dedicata. Una volta che Carl aveva ideato il progetto, si iniziava il lavoro nel più assoluto riserbo.
L’epopea del Laboratorio Fabergè proseguì fino alla RIvoluzione d’Ottobre, quando venne nazionalizzato con l’esproprio dell’enorme patrimonio accumulato nei decenni. Le più accreditate stime conteggiano 69 uova realizzate per gli Zar e per committenti privati, e si conosce l’esistenza di 46 di esse.
La fama delle Uova è dovuta sì al loro immenso valore artistico e orafo, ma anche ai numerosi racconti cinematografici: solo per citarne alcuni Octopussy (1983), Ocean's Twelve (2003) , The Code (2009), Quasi amici - Intouchables (2011).
Il laboratorio orafo Fabergè era già rinomato all’epoca di Gustav, il padre di Peter Carl, ma la rigida educazione patriarcale impose a Carl una gavetta lunga più di dieci anni prima di poter “firmare” un oggetto. Per i nostri standard odierni ancora un ragazzino, ma per quel tempo, la seconda metà del XIXmo secolo, i trent’anni eranoun’età molto adulta. E fu in quel tempo che nacque la prima idea di un uovo prezioso, commissionato dallo Zar di tutte le Russie Alessandro III per la moglie.
La fama del laboratiorio di Fabergè era tale che lo Zar accettò la condizione che divenne poi leggendaria: Fabergè aveva il compito di realizzare questo gioiello a forma d’uovo di gallina, ma nemmeno lo Zar avrebbe saputo come sarebbe stato il risultato finale. Unica concessione, l’uovo avrebbe contenuto una sorpresa.
L’uovo piacque così tanto che diede inizio ad un vero e proprio mito: ogni anno lo Zar - e poi il suo successore Nicola II - ne commissionavano due, uno per la moglie e uno per la madre, sempre affidandosi a scatola chiusa al Laboratorio Fabergè, e sempre con la condizione che contenesse una sorpresa.
A questi due esemplari, sempre diversi, sempre unici, se ne affiancò un terzo, quasi ogni anno, ad opera di un altro importante (e ricchissimo) aristrocratico russo.
La realilzzazione di queste uova richiedeva un anno di lavoro e una squadra di orafi dedicata. Una volta che Carl aveva ideato il progetto, si iniziava il lavoro nel più assoluto riserbo.
L’epopea del Laboratorio Fabergè proseguì fino alla RIvoluzione d’Ottobre, quando venne nazionalizzato con l’esproprio dell’enorme patrimonio accumulato nei decenni. Le più accreditate stime conteggiano 69 uova realizzate per gli Zar e per committenti privati, e si conosce l’esistenza di 46 di esse.
La fama delle Uova è dovuta sì al loro immenso valore artistico e orafo, ma anche ai numerosi racconti cinematografici: solo per citarne alcuni Octopussy (1983), Ocean's Twelve (2003) , The Code (2009), Quasi amici - Intouchables (2011).