Il Salone Internazionale del Mobile è Fuori
Forse non tutti sanno che il Salone del Mobile, vanto e orgoglio della creatività italiana, nacque - almeno nel pensiero - circa un decennio dopo la fine della guerra, quando l’enorme sviluppo edilizio richiedeva mobili e arredi per riempire la colossale offerta di locali abitativi. E l’origine di questo progetto è ancora meno nota: in Germania infatti esisteva già una kermesse dedicata all’arredamento e al design, e furono alcuni illuminati e visionari imprenditori italiani a intravvederne la “trasportabilità”.
Se proprio nel nostro Paese infatti l’idea era già germinata nei primi anni Cinquanta, fu il successo della tedesca Koelnmesse, dedicata proprio a casa e arredo, a consolidarne la fattibilità. Ecco dunque arrivare la prima edizione, nel 1961, nei locale della Fiera di Milano, quelli della lungamente famosa “Fiera Campionaria”, che ospitò poco più di 12mila visitatori.
Colpisce il confronto con l’ultima edizione post-pandemica che non ostante tutto ha saputo conteggiare poco meno di 300mila presenze al netto delle importanti assenze di Russia e Cina, con oltre 2000 espositori. Un successo che pare la cartina la tornasole del gradimento dello stile e della manifattura italiana.
Il Salone è ormai un contenitore di una miriade di eventi, integrati o collaterali: ma il vero hype del Salone è proprio Fuori.
Fuorisalone infatti non è un evento fieristico, non ha un nume tutelare o una istituzione che lo governi, ma è l’insieme delle iniziative che decine di Brand del settore confezionano a fianco del Salone, invadendo letteralmente interi quartieri della città. E tutto questo con contenuti di grande pregio che toccano l’intero universo della comunicazione e dell’intrattenimento. Il focus del Fuorisalone è ovviamente il design e l’arredo, ma è interessante notare che questa aggregazione spontanea ha saputo attirare non solo migliaia di persone, ma anche costruirsi una propria densità al punto di influenzare il Salone, tanto che è notoria il caso di un importante Casa che ha preferito dar vita alla propria presenza alla Design Week esclusivamente Fuori.
La fantasia dei creativi nella ricerca delle “location” - come ormai è d’uso definire i luoghi delle performance - è inarrestabile, e dopo aver “saccheggiato” i flagship store e gli showroom del centro il Fuorisalone si è appropriato di spazi abbandonati, zone industriali dismesse, aree in disuso piene di fascino post industriale e post-moderno. Spicca Tortona, in cui prendono vita le più varie esposizioni, ma anche la Fabbrica del Vapore, Porta Genova e Porta Romana, l’Ippodromo, e immancabilmente Brera.
Quest’anno il Salone Internazionale del Mobile furoreggerà in MIlano dal 18 al 23 aprile, e per rendersi conto delle attese della città basta tentare di prenotare un hotel in quelle date, per trovare prezzi quadruplicati.
Se proprio nel nostro Paese infatti l’idea era già germinata nei primi anni Cinquanta, fu il successo della tedesca Koelnmesse, dedicata proprio a casa e arredo, a consolidarne la fattibilità. Ecco dunque arrivare la prima edizione, nel 1961, nei locale della Fiera di Milano, quelli della lungamente famosa “Fiera Campionaria”, che ospitò poco più di 12mila visitatori.
Colpisce il confronto con l’ultima edizione post-pandemica che non ostante tutto ha saputo conteggiare poco meno di 300mila presenze al netto delle importanti assenze di Russia e Cina, con oltre 2000 espositori. Un successo che pare la cartina la tornasole del gradimento dello stile e della manifattura italiana.
Il Salone è ormai un contenitore di una miriade di eventi, integrati o collaterali: ma il vero hype del Salone è proprio Fuori.
Fuorisalone infatti non è un evento fieristico, non ha un nume tutelare o una istituzione che lo governi, ma è l’insieme delle iniziative che decine di Brand del settore confezionano a fianco del Salone, invadendo letteralmente interi quartieri della città. E tutto questo con contenuti di grande pregio che toccano l’intero universo della comunicazione e dell’intrattenimento. Il focus del Fuorisalone è ovviamente il design e l’arredo, ma è interessante notare che questa aggregazione spontanea ha saputo attirare non solo migliaia di persone, ma anche costruirsi una propria densità al punto di influenzare il Salone, tanto che è notoria il caso di un importante Casa che ha preferito dar vita alla propria presenza alla Design Week esclusivamente Fuori.
La fantasia dei creativi nella ricerca delle “location” - come ormai è d’uso definire i luoghi delle performance - è inarrestabile, e dopo aver “saccheggiato” i flagship store e gli showroom del centro il Fuorisalone si è appropriato di spazi abbandonati, zone industriali dismesse, aree in disuso piene di fascino post industriale e post-moderno. Spicca Tortona, in cui prendono vita le più varie esposizioni, ma anche la Fabbrica del Vapore, Porta Genova e Porta Romana, l’Ippodromo, e immancabilmente Brera.
Quest’anno il Salone Internazionale del Mobile furoreggerà in MIlano dal 18 al 23 aprile, e per rendersi conto delle attese della città basta tentare di prenotare un hotel in quelle date, per trovare prezzi quadruplicati.